Il movimento centrale esiste in diverse tipologie.
Il primo, padre di tutti gli altri, è quello "classico" o "tradizionale", ovvero i componenti (perno, cuscinetti, calotte e ghiere) devono essere assemblati in sequenza all'interno della scatola del movimento, con una coppia di serraggio precisa.
Lo smontaggio dello stesso richiede particolare attenzione perché alcuni componenti potrebbero perdersi (ad esempio le sfere se non sono in gabbia).
Fig.01 - Movimento centrale Ofmega 70C |
Fig.02 - Perno centrale Ofmega |
Il perno rappresentato in Fig.02 è il cuore del movimento centrale poiché trasmette il moto rotatorio, in più è fortemente sollecitato perché sopporta il nostro peso quando ci alziamo sui pedali:
- e 3. Sedi pedivelle della guarnitura, lato Right e Left
- Sedi sfere (l'altra sede delle sfere è fornita dalle calotte - Fig.01)
Se la coppia di serraggio delle calotte non è corretto tutto il sistema lavorerà male: le sfere alloggeranno in una sede più larga del necessario, nel caso di una coppia insufficiente, per cui il lavoro della pedalata si trasformerà in logorio, provocando danni irreversibili alle singole parti.
Stringendo troppo, invece, tutto il gruppo verrebbe serrato a pacchetto e la pedalata risulterà faticosa.
Stringendo troppo, invece, tutto il gruppo verrebbe serrato a pacchetto e la pedalata risulterà faticosa.
Questo tipo di movimento oltre che essere molto semplice risulta poco impermeabile e quindi delicato per la sua esposizione poiché tende a raccogliere e ad accumulare sporcizia all'interno della scatola.
Gli altri tipi di movimento centrale sono:
- A cartuccia (maggiore compattezza e impermeabilità)
- A calotte (maggiore interasse, perno integrato alla guarnitura)
NB:Il sistema a calotte, per quanto più resistente alla torsione dei pedali, necessita un montaggio di precisione per garantire lunga vita ai cuscinetti.
Chiaramente ad ogni scatola corrisponde un movimento centrale specifico.
Alcuni potranno essere montati solo in presenza di una filettatura, mentre altri saranno "chiusi" tramite pressatura poiché la scatola non presenta alcun tipo di filetto.
Alcuni potranno essere montati solo in presenza di una filettatura, mentre altri saranno "chiusi" tramite pressatura poiché la scatola non presenta alcun tipo di filetto.
E visto che si parla di filettatura, prestate attenzione!! Potreste trovarvi davanti a maschiatura italiana, inglese oppure francese. Differenza? Il verso con cui si avvitano le calotte.
Infine bisogna verificare la larghezza della scatola stessa.
Infine bisogna verificare la larghezza della scatola stessa.
Nel nostro caso specifico, trattandosi di un telaio italiano, prodotto negli anni 70'-80', la maschiatura risulta italiana così come la larghezza della scatola. E' un metodo empirico ma logico. Anno e nazionalità sono dati importanti che possono aiutare.
Il movimento centrale che verrà montato è il seguente:
Secondo voi finisce qui? Troppo semplice!
Fig.03 - MC a cartuccia VP Component |
La lunghezza del perno varia in base alla guarnitura che si desidera montare...
Facciamo un esempio sul movimento centrale della Fig.03.
Movimento a Cartuccia VP 36 mm passo italiano.
Disponibile nelle seguenti lunghezze:
Disponibile nelle seguenti lunghezze:
- 110,5 mm
- 113 mm
- 115 mm
- 118 mm
- 122,5 mm
- 124,5 mm
- 127,5 mm
In conseguenza di ciò, una volta smontato il gruppo MC, sono stati fatti i dovuti rilievi.
Primo componente rilevato: il perno (Fig.04)
Secondo componente rilevato: la scatola (Fig.05)
Primo componente rilevato: il perno (Fig.04)
Secondo componente rilevato: la scatola (Fig.05)
Fig.04 - Lunghezza perno centrale |
Fig.05 - Larghezza scatola MC |
- Lunghezza del perno centrale: 116,34 mm
- Lunghezza della scatola MC: 69,68 mm (~70mm)
Ma questo dato non basta!
Bisogna definire la trasmissione e quindi decidere se vogliamo assemblare una fixed, una bici da strada o da turismo.
Quindi che tipo di moltiplica vogliamo avere?
Anche perché in base alla trasmissione bisognerà tenere conto dell'asse catena che aumenterà con l'aumentare del numero di corone della guarnitura.
Anche qui partiamo da un dato certo. Originariamente la nostra "ammiraglia" montava una guarnitura con due corone. Volendo mantenere questa configurazione ci prendiamo la briga di variare solo il numero dei denti.
Ma questo discorso lo rimandiamo al capitolo "Guarnitura"